Per l'occidente
 
   

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L'appello per l'Occidente ha ricevuto 146 commenti.

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  1. Valentino Geri
    ha scritto il 8 Giugno 2006 alle 07:39

    Turchia:vittima di colpo pistola sparato per salvare ‘onore’
    (ANSA) - ANKARA, 7 GIU - E’ morta Yasemin Cetin, la ragazza di 18 anni raggiunta alla testa da un colpo di pistola sparato da suo fratello. Lo ha riferito la rete televisiva turca Ntv. Il gesto si era verificato dopo che il marito la aveva ripudiata subito dopo avere scoperto che era stata prima del matrimonio violentata da un cognato.

  2. Angelo
    ha scritto il 30 Maggio 2006 alle 10:47

    Finalmente, ci siamo !Dopo la stiminzita vittoria della coalizione di centro-sinistra
    ( o e  meglio dire sinistra-centro ? ) il Governo Prodi, per bocca del neoministro
    della Solidarieta  sociale Paolo Ferrero, ha iniziato, con un furore ideologico e
    iconoclasta degno degli antichi Romani che sparsero il sale sulle rovine fumanti
    di Cartagine, a smantellare la legge sull  immigrazione, la cosiddetta   Bossi-Fini .
    Mentre la Spagna di Zapatero inasprisce le norme sull immigrazione clandestina ,
    con l utilizzo di navi, pattugliamento delle coste, l uso di un satellite per monitorare lo stretto
    di Gibilterra e le isole Canarie, l innalzamento di ulteriori 3 m. ( per l esattezza da 3 m. a 6 m. )
    della rete di recinzione che circonda le enclave spagnole di Ceuta e Melilla, in Marocco, accordi
    per il rimpatrio dei clandestini con il Camerun,il Mali, il Ghana, Capo Verde,ecc.,
    il nostro neoministro Ferrero ha affermato di voler regolarizzare 480 mila immigrati.
    Costoro ,pur avendo fatto domanda nel mese di marzo del corrente anno per essere sanati,
    non sono rientrati nelle quote stabilite dal precedente governo Berlusconi.
    In questo modo, questa nuova  sanatoria   (. . . ma il ministro afferma che questo termine
    non e  esatto ! ) provochera un effetto di incoraggiamento verso tutti coloro che aspettano
    dalle coste africane e vogliono venire in Italia.
    Soprattutto le organizzazioni criminali accoglierannocon gioia questa sciagurata notizia,
    anche perche il neoministro Ferrero,di concerto con il sottosegretario Marcella Lucidi,
    non pago di quanto sopra, ha ulteriormente affermato:
    1) i CPT, centri di permanenza temporanea, che,se non erro,furono istituiti con la precedente
    legge Turco-Napolitano, verranno chiusi ;
    2) saranno sospesi i rimpatrii aerei verso la Libia e paesi simili perche essi non rispettano
    i diritti umani ( ma mi domando quale Stato, africano o asiatico e simili, che ci rifornisce
    di clandestini rispetta tali diritti umani ! Ah, forse Cuba o il Vietnam ! ).
    La sciagurata conseguenza pratica di cio sara che, una volta arrivati in Italia(  dopo essere
    stati soccorsi e salvati dalle nostre motovedette della Marina Militare, a nostre spese. Si,
    lo so: e  la legge del mare,non siamo barbari, ecc.), essendo stati chiusi i C.P.T,gli extracomunitari
    diventerebbero automaticamente clandestini   legali , con tutte le conseguenze che conosciamo.
    Certo, mentre la Francia, paese di antica immigrazione, inasprisce la propria legislazione in materia,
    affermando il concetto che  l immigrazione deve essere scelta in base alle reale utilita  dello
    straniero e non subita dal paese ospite  , da noi il governo Prodi apre e accoglie indistintamente,
    senza se e senza ma , tutti quelli che arriveranno : buoni e cattivi, utili e non utili,onesti e disonesti,
    integrabili e non integrabili,ecc.
    Tutto cio seguendo la fallita ideologia del Multiculturalismo ( o meglio del   volemose bene  
    All  amatriciana! ) .
    E stiamo parlando della Francia,il paese che la sinistra ammira come Patria del laicismo elevato a
    Religione civile ( ma la coerenza e  morta  ? ).
    E che dire della civile,democratica, operosa e fin troppo accogliente Danimarca.
    Questa nazione, dopo aver accolto tutti indiscriminatamente, e  stata malamente ripagata: vedi
    La storia delle vignette satiriche. . .
    Forse molti non sanno che in Danimarca il governo elargisce ai disoccupati, extracomunitari compresi, la cosiddetta  sociale  , che e un assegno ben piu  pesante della nostra indennita di disoccupazione.
    Cio consente a queste persone ( che io ho conosciuto anche personalmente e che spesso sono dei veri   parassiti sociali   ) di vivere in modo decoroso, sulle spalle dei laboriosi danesi !
    Per non parlare dei servizi sociali, come l istruzione, la sanita i trasporti, ecc. a disposizione di tutti,stranieri e danesi.
    Attualmente questo Paese,dato che si e  reso conto dell invasione che sta subendo, ha deciso di darsi una nuova e restrittiva legislazione sul tema dell immigrazione,compresa la normativa sui ricongiungimenti familiari.
    E stiamo parlando della Danimarca, non di Cuba o della Corea del Nord!!!
    Potrei continuare parlando della libertaria Olanda che ha finalmente preso coscienza de fallimento dell esperimento multiculturale e si sta dotando di norme restrittive piu  realistiche sull immigrazione!
    Insomma, tutti i Paesi europei stanno correndo ai ripari. Noi invece ,andiamo nella direzione opposta.
    Tra qualche anno , a causa anche del calo demografico, faremo la fine dei Serbi del Kossovo,degli Indiani d America, degli Indios dell  Amazzonia,degli Armeni e dei Greci della Turchia,dei Cristiani del Libano, e via dicendo !
    Altro che difesa delle radici giudaico-cristiane di noi italiani; faremo la fine del panda o del rinoceronte bianco. Un popolo da studiare sui libri di storia come attualmente facciamo per l Impero Romano o per le civilta  pre-colombiane!
    Ma Bruxelles che cosa dicono? Non si rendono conto che l  Italia sara la porta d ingresso dell Europa?
    Durante il passato governo Berlusconi un giorno si ed uno pure Bruxelles ha fatto le pulci a noi italiani, ed ora perche  tace?
    Forse perche  sperano che l attuale sia un governo piu  euro-entusiasta ( o piu  euro-manovrabile ? ).
    Per finire,anche se andro fuori tema : il Presidente della Repubblica Napolitano doveva proprio rilasciare un intervista ad un giornale francese!
    Ma il proverbio (saggezza dei popoli ) non dice che i panni sporchi si lavano in famiglia?
    I governanti francesi parlano dei loro problemi con i giornalisti italiani e simili?
    Proprio con la Francia che ad ogni occasione va contro i nosti legittimi interessi !
    Siamo o non siamo un   povero Paese   come diceva De Gaulle !
    Cordiali saluti a tutti gli aderenti al Manifesto per l Occidente e a coloro che dissentiranno da quanto da me scritto!

  3. Paola Marrassini
    ha scritto il 19 Maggio 2006 alle 10:58

    Non immaginate da quanto tempo cercavo di poter aderire ad un movimento come questo! Le mie ragioni sono le vostre…Grazie al Sen. Marcello Pera che ne   il promotore e a tutti coloro che lavorano per salvaguardare i nostri valori.Grazie anche a Il Giulivo, del quale sono lettrice, che mi ha consentito di arrivare in questo sito. Per qualsiasi iniziativa sono a disposizione per quanto possibile e anche di pi . Baci

  4. Gianluca Iodice
    ha scritto il 16 Maggio 2006 alle 14:42

    Un appello a tutti i firmatari bergamschi!
    Vorrei organizzare un circolo locale del Movimento per l’occidente. Vi prego di contattarmi:
    Vi aspetto,
    Gianluca

  5. Gianluca Iodice
    ha scritto il 9 Maggio 2006 alle 01:46

    Per Alessandro Brandolin: sono di Bergamo anch’io, ho 25 anni e vorrei organizzare qualcosa relativamente all’appello…
    se vuoi contattarmi,
    Saluti
    iody

  6. Giacomo Elagabalo
    ha scritto il 6 Maggio 2006 alle 02:12

    Presidente Pera la vogliamo al QUIRINALE! Per unire nel nome dei valori dell’occidente tutti gli italiani!

  7. Alberto Brandolin
    ha scritto il 30 Aprile 2006 alle 11:31

    Esimio Professor Pera ed esimi rappresentanti del “Comitato Per L’Occidente”,

    Risposi entusiasticamente al vostro appello, ed ero sicuro del fatto che sarebbe stato un impegno che avrebbe perdurato nel tempo, non una semplice trovata elettorale, comunque fossero andate le cose…
    Mi trovo pienamente d’accordo con voi nell’affermare che il Movimento Per L’Occidente debba consolidarsi attraverso inziative locali organizzate e competenti; purtroppo un intergruppo parlamentare, pur essendo comunque una lodevole ed utile iniziativa, non basta…
    Sono pronto a dare il mio pieno contributo all’iniziativa, collaborando in ogni modo che mi sar  possibile alla eventuale creazione di una “sede” del Movimento Per L’Occidente nella citt  di Bergamo (io abito in provincia). Desidererei partecipare attivamente all’incontro che si terr  a Roma, ma non credo di poter assicurare la mia presenza: per i prossimi due mesi almeno, sar  molto impegnato nello studio per il mio esame di maturit  (ebbene s , sono un ragazo di soli 19 anni). Ci  non toglie che seguir  con estremo interesse gli sviluppi della, permettemi di dirlo, “nostra” iniziativa.
    Inoltre vorrei ringraziare di cuore coloro che hanno reso possibile tutto ci : da tempo avevo in mente la creazione di un “Movimento Giovanile Per L’Occidente” e avevo tutta l’intenzione di cominciare a realizzarlo quest’estate attraverso la collaborazione con il nipote del ministro Tremaglia, il mio coetaneo ed amico Andrea, che frequenta come me il Liceo Classico P. Sarpi di Bergamo… La nascita di questa iniziativa sul piano territoriale di tutta Italia   un’ottima opportunit  per collaborare insieme nella difesa dei nostri valori.

    Vi Ringrazio Per il Tempo Concessomi

    Attendo Risposta

    Cordiali Saluti

    Alberto Brandolin

  8. Dr. Vincenzo Scichilone
    ha scritto il 28 Aprile 2006 alle 19:20

    Signori,
    l’Iran non collabora e continua a turlupinare l’AIEA e le Nazioni Unite. Non gli Stati Uniti: l’intero Mondo civile e libero.
    Le Nazioni Unite rischiano la fine della Lega delle Nazioni, perch  l’Iran di Ahmadinejad si comporta come l’Italia di Mussolini.
    Dopo venne la II Guerra Mondiale.

    E’ indispensabile fermare la mafia clerical/militare al governo in Iran ed aiutare il popolo iraniano a liberarsene una volta per tutte. Credo che vada attuata una campagna di informazione e di pressione, interna e internazionale.

    Gli italiani e gli europei hanno pagato a caro prezzo gli avventurismi nazionalisti delle dittature nazifasciste e comuniste, e sanno meglio di tutti cosa costi riacquistare la libert , grazie al sacrificio di giovani vite dei volonterosi ango-americani, liberatori nel 1945; di eroi e martiri della libert  nell’Europa Orientale.

    Il 25 aprile 1945 ebbe inizio due anni prima, il 10 Luglio 1943, sulle coste meridionali della Sicilia. Non ci sarebbe stata Liberazione, senza Liberazione della Sicilia e del Sud Italia.

    Aiutiamo l’Iran a liberarsi di Ahmadinejad ed a rientrare nel consesso delle Nazioni Civili.

    Vincenzo Scichilone

  9. Davide Bertotti
    ha scritto il 28 Aprile 2006 alle 19:14

    Molti avranno letto l’articolo del celebre nonch  “etico” Prof. Fernando Savater (docente presso L’Universit  dei Paesi Baschi e molto amico dell’onorevole Minniti dei DS)rilasciato a El Pa s e ripubblicato da La Stampa ieri. Il titolo era gi  assai eloquente: ‘La crociata di Pera - Marmellata per l’Occidente’. Evidentemente molti di questi “professionisti” della filosofia (oss a del “nulla”, volendo essere davvero moderni) non perdono occasione per mistificare qualunque cosa capiti sotto le loro mani: non ricordano certamente la qualit  delle sberle che un vero filosofo come Schopenhauer comminava loro all’epoca del tragico e trionfante hegelismo (con Hegel vivo e vegeto, anche se sempre pi  alcolizzato). E come sono appassionati e fieri (parola grossa) della “loro” modernit ! A chi abbia letto questo articolo, che gronda fetido moralismo e insopportabile sufficienza nella considerazione dei pensieri altrui, non sar  sfuggito che Savater parla di un manifesto (quello del Presidente Pera) firmato da “alcuni intellettuali” e altre “personalit ” in appoggio alla candidatura di Silvio Berlusconi: Savater   di una perspicacia invero disarmante… Per questi ‘professori del nulla’, come mi piace chiamarli, chiunque non pensi in termini di cultura moderna, rivoluzionaria, marxista-leninista, di pensiero unico nonch  di pensiero debole,   un povero demente da liquidare in fretta: Savater, infatti, non si   neppure degnato di osservare che la quasi totalit  di aderenti al manifesto non appartiene alla “sua” casta privilegiata e autoreferenziale, ma da mille altre provenienze e con mille istanze ben pi  che degne e oneste. Per l’”etico” Savater noi saremmo certo gentaglia da vilipendere a buon mercato, dall’alto della sua ineffabile scienza filosofica poggiata sull’ultimo e modernissimo razionalismo illuminista, tollerante coi criminali e nemico delle persone civili. Poveri professori pagati dalle collettivit  per sostenere le tesi delle internazionali socialiste: almeno la smetteste di gravare sui pubblici bilanci per tutta la vostra vita!

  10. Fabrizio Goria
    ha scritto il 25 Aprile 2006 alle 22:33

    Oggi   la Festa della Liberazione italiana dal Nazifascismo.

    Peccato che si siano perse le radici di questa data importantissima. Mi riferisco allo spettacolo indegno visto a Milano, citt  nella quale i cari “compagni” hanno dato dimostrazione di cosa sar  con loro al governo.
    Lo sdegno e la vergogna supera ogni immaginazione, doveva essere LA festa italiana e tuttavia sembrava una conferenza della CGIL. Possibile che le uniche bandiere disponibili fossero quelle della Sinistra? Addirittura si sono viste nei principali TG nazionali, giovani che brandivano fieri gli stendardi con la falce ed il martello, invece del nostro Tricolore.
    Io sono molto giovane ma non parlo senza conoscere i fatti e trovo che questo sia un comportamento sempre pi  comune nella maggior parte dei ragazzi, ignari che i simboli comunisti possano, senza troppe acrobazie, andare a braccetto con fasci littori e svastiche, tutti condannabili senza riserve.
    Non dobbiamo dimenticare chi davvero fu a liberarci, chi dobbiamo davvero ringraziare con tutto il cuore se oggi possiamo votare liberamente, se oggi siamo tra i paesi pi  sviluppati. Stati Uniti d’America e Gran Bretagna sono stati fra i primi a sbarcare in Italia e la storia non si pu  cancellare. Mia nonna mi racconta spesso delle azioni dei partigiani nella zona del Polesine, da cui proviene, e non sono racconti piacevoli:   fuori discussione che abbiano avuto un ruolo fondamentale nel contrastare il nazifascismo ma dare tutti gli onori a loro mi sembra alquanto irrispettoso nei confronti della Storia.

    Altrettanto irrispettoso e vergognoso il comportamente riservato sempre a Milano alla signora Letizia Moratti, presente come cittadina, non candidata sindaco, alla manifestazione in compagnia di suo padre, deportato in un lager.
    Io concepisco le critiche costruttive ma non gli attacchi personali gratuiti ed ingiustificati come quello nei confronti della signora Moratti, colpevole di cosa poi?
    Il dialogo ed il rispetto delle opinioni diverse delle proprie devono essere termini sconosciuti a molti individui a sinistra.
    Preferisco non andare avanti su questo argomento poich  potrei sfociare in aggressivit  fuori luogo.

    Concludo con una considerazione preoccupante: se a pochi giorni dalle elezioni il comportamento della classe politica governante e dei suoi elettori   quello visto oggi, ci conviene davvero cominciare a tremare perch  ci aspettano giorni di fuoco, in cui tutto ci  che sempre abbiamo promosso noi liberali verr  irrimediabilmente cancellati dai nuovi socialisti.

  11. antonellopalermo
    ha scritto il 15 Aprile 2006 alle 12:04

    Pi  che un manifesto per la libert , mi sembra un manifesto degli “ayatollah” integralisti: la coscienza moderna dell’occidente democratico (laico, pluralista ma non nichilista) nasce certo anche dalla matrice giudaico cristiana ma moderata/temperata dallo spirito critico umanistico, liberale, illuministico ecc. Come non ricordare le secolari battaglie dei martiri per la democrazia e la libert  nella nostra Europa e in America contro l’oscurantismo reazionario del potere assoluto che faceva leva sull’appoggio ideologico dell’integralismo religioso? Molto meglio l’umanesimo cristiano critico di un Erasmo ai fanatici Inquisitori!

  12. Roberto G.
    ha scritto il 12 Aprile 2006 alle 14:22

    Caro David. Rispetto il tuo pensiero, pur chiedendomi, se mi permetti, quale fastidio dia un crocifisso ad una parete. Siamo cresciuti con questo simbolo religioso e mai nessuno lo ha messo in discussione, fino a quando l’invasione islamica ha “preteso” la sua rimozione. Vedi, la mia   una dura presa di posizione contro questa volont  “estranea”. Che poi si debba togliere perch  la nostra   una societ  laica, che si tolga pure, per  questo dovr  avvenire per “nostra volont ” e non perch  “il crocifisso disturba i nuovi ospiti islamici” che poi si sa, l’ospite   come il pesce: dopo tre giorni puzza.
    Vedi, anche il tuo essere ateo (quindi niente segni religiosi) si scontra con il mio “essere cristiano”, quindi, perch  per dare ragione a te devo togliere qualcosa a me? Tu poi dici che vuoi gli extracomunitari in Italia, io li voglio solo a determinate condizioni: lavoro, casa e niente usanze tribali. La nostra societ  ha delle regole di comportamento ben precise e queste vanno seguite alla lettera, senza lasciare ai “poveri emigranti” scappatoie di sorta. Non possono sgozzare un agnello in casa per esempio. Non possono bloccare al venerd  un intera via perch  genuflessi pregano il loro dio. Non possono altres  pretendere un dottore femmina perch  le loro donne solo da donne devono essere visitate e toccate. Non possono coprirsi da capo a piedi perch  la nostra legge non lo permette. Vedi quante differenze ci dividono? Al di l  di questo poi, non possono attentare alla nostra vita perch  per loro siamo solo degli sporchi infedeli, infedeli, (che come hanno nel loro dna) “vanno uccisi in qualsiasi maniera”! Mi fermo qui, concludendo che chi li vuole in Italia, se li mantenga a spese proprie, e che sia responsabile dei gesti delittuosi che questi commetteranno. Perch  prima o poi li commetteranno.
    Con stima Roberto G.

  13. Massimo
    ha scritto il 7 Aprile 2006 alle 22:30

    Sarebbe opportuno fermare l immigrazione di islamici in tutta l Europa occidentale in quanto l islamismo si pu  paragonare al nazismo hitleriano. Infatti, anche se tra i mussulmani alcuni
    possono essere disposti a dialogare e convivere in modo pacifico, sicuramente molti altri sono
    fondamentalisti, predicatori di violenza, sicuri di trovare terreno molto fertile tra i loro correligiosi.
    Anche nella Germania nazista non tutti condividevano le idee di Hitler e delle S.S., ma   ben noto quanto   successo in quegli anni.

  14. stanziale emilio
    ha scritto il 6 Aprile 2006 alle 20:29

    ho visto con piacere che abbiamo superato la soglia di 8.000 adesioni, sono contento. Mi auguro che aderiscano al pi  presto in altrettanti per poter difendere con pi  forza i nostrim ideali di cristianit . E’ il caso che venga publicizzato di pi  questo “manifesto per l’occidente2?
    comunque un grazie al presidente Pera per il coraggio avuto a lanciare questa iniziativa.
    saluti
    emilio

  15. Carlo
    ha scritto il 6 Aprile 2006 alle 17:38

    Credo che un nemico ci sia, non possiamo negarlo. Il problema   capire quale. Dite che il nemico comune   il terrorismo islamico, siamo sicuri che quello sia Islam? Possiamo affermarlo? Credo comunque che se il nemico   questo il modo migliore per sconfiggerlo non sia la guerra “preventiva”. Poich  come scrive il Papa nell’Enciclica “Deus Caritas est”: non si pu  umanizzare in modo disumano. Inoltre non posso credere che il nemico sia l’Islam intero. Per un motivo molto semplice: non   possibile che ogni islamico voglia la guerra contro l’Occidente poich  la natura dell’uomo porta esso all’amore e alla pace. Se anche ci sono tante persone aggressive e violente tutti(se sono uomini) riconoscono nell’amore, nella pace e nella libert  valori naturali.
    Inoltre   bene capire quale CRISTIANESIMO vogliamo difendere. Quello che giustifica la guerra. Quello che non accetta persone di altre fedi. Quello che chiama gli omosessuali “peccatori” e vede nell’omosessualit (sin dalla nascita) un male. Quello che odia l’Islam…..Quale? Credo fermamente che l’unico vero cristianesimo sia quello che leggiamo nel Vangelo, e che troppo spesso, anche persone che si dicono cristiane, dicono cose lontane dalla loro fede.

  16. PAN PTICO
    ha scritto il 6 Aprile 2006 alle 17:19

    En esta coyuntura hist rica tan aciaga para Occidente,Espa a est  siendo atacada de forma inmisericorde por la masoner a internacional,especialmente siguiendo instrucciones de las logias francesas.El Presidente del Gobierno,Sr.Rodr guez Zapatero,mas n declarado,ha iniciado una labor de zapa y desestructuraci n de la naci n espa ola,continuando la labor de los comunistas y socialistas revolucionarios de la II Rep blica espa ola.Esta realidad se la quiero contar al noble y amigo pueblo italiano,para que sepan el da o que esta haciendo a Espa a un Primer Ministro -por cierto,amigo de Fidel Castro y Chavez- sectario,radical,revolucionario,rojo,anticat lico,nihilista y complaciente con el Islam terrorista.El socialismo espa ol y determinados elementos de su polic a “pol tica” fueron los aut nticos art fices del brutal atentado en Madrid del 11-M   VIVA ESPA A!!   VIVA ITALIA!!

  17. David e
    ha scritto il 6 Aprile 2006 alle 15:43

    Io sono Italiano, Romano ma questo non significa essere per forza di cose cristiano.

    Come Robero G, anche io voglio accettare gli stranieri che vengono qui e voglio che accettino senza discussione le nostre regole, ma “non voglio il crocifisso nell scuole” perch  io sono ateo. Mio figlio non   battezzato, quando avr  18 anni se vorr  lo far . Mia moglie   cristiana convinta ed ogni domenica v  in chiesa. Viviamo in pace tra noi. Ma non vogliamo il crocifisso nelle scuole, non vogliamo che dei rappresentanti della chiesa di Roma mettano il becco in cose che non li riguardano.

    Non voglio la musulmana con il velo, ed il buddista con la tunica bianco-arancio, ma non voglio neanche crocifissi ad ogni angolo delle strade.

    Sono italiano, me ne vanto e mi vanto anche di essere ateo. Quelle cristiane non sono le mie radici.

  18. Roberto G.
    ha scritto il 3 Aprile 2006 alle 19:23

    E’ molto difficile capire che andando di questo passo si islamizzer  l’Europa?
    Voglio restare cristiano e occidentale.
    Voglio il crocifisso nelle scuole e voglio festeggiare il Santo Natale.
    Voglio e pretendo che la donna sia libera e si vesta come meglio crede.
    Non voglio la donna infagottata in scialbi stracci dalla testa ai piedi.
    Non la voglio infibulata n  emarginata.
    Non voglio pregare “per forza” cinque volte al giorno n  digiunare per trenta.

    In poche parole,
    VOGLIO ESSERE E RIMANERE OCCIDENTALE,
    niente pi  e niente di meno, e…
    … SOPRATTUTTO A CASA MIA!!!!
    Roberto G.

  19. Marco Piloni
    ha scritto il 1 Aprile 2006 alle 23:09

    Quello che sta succedendo con Liberazione   preoccupante. Pur essendo stata ridicolizzata per le sue falsit  in una puntata di Otto e mezzo, Rina Gagliardi continua con le adesioni del manifesto anti-Pera. A quando la pubblicazione aggiornata dei Protocolli dei Savi di Sion da parte dei “compagni” antisemiti?

  20. D, Martini
    ha scritto il 1 Aprile 2006 alle 21:47

    Continuo a non capire certi attacchi: l’appello rivendica e difende, ritenendoli identitari della nostra civilt  e cultura, i valori di libert , dignit , rispetto della persona e tolleranza.
    Sono valori che si sono connotati e affermati con fatica, con sofferenza, anche con il sangue, quello s  da ricordare con orgoglio, dei tanti martiri che per viverli si sono sacrificati, scontrandosi con ci  che erano il periodo storico, la societ , il potere… tanto che oggi, qui, nessuno esalta atti che possano o abbiano potuto ledere anche minimamente quei valori o creare vittime;
    se la parola di Dio (maiuscolo, per favore, anche per un ateo dovrebbe essere una scelta di buona educazione) fosse stata sempre seguita, gli ultimi 2000 anni non avrebbero visto n  martiri n  vittime, ed   solo questa certezza che abbiamo in testa e che ci rende orgogliosi di affermarla e difenderla, nella nostra storia e non malgrado essa.
    Quanto poi ad accostare la tradizione giudaico (ripeto: giudaico)- cristiana ai lager nazisti, per favore, non scherziamo e, appunto per i valori occidentali, rispettiamo almeno la memoria, se proprio dobbiamo piegare la storia invece di spiegarla.

  21. Giuseppe Crapanzano
    ha scritto il 1 Aprile 2006 alle 14:07

    Per quanto sia assolutamente convinto che non esistano al mondo civilt  migliori della nostra (siamo anche stati pi  fortunati degli altri, se non altro per il clima mediterraneo e la fertilit  delle nostre terre, che hanno favorito lo sviluppo della cultura), vorrei chiedere:
    Come giustificare lo schiavismo, l’estinzione degli indiani d’America, il colonialismo ed i campi di sterminio nazisti?
    Si tratta di alcuni semplici esempi di quanto la civilt  cristiano-occidentale sia riuscita a combinare. Tra l’altro le Chiese ufficiali (specialmente quelle protestanti) non hanno tangibilmente contrastato tutto ci .
    Personalmente credo che il nostro problema principale sia l’opulenza.
    Nel Vangelo si dice che il ricco Epulone fin  all’inferno e Lazzaro in paradiso.
    Non dice per  che costui
    fosse un giusto! Poteva benissimo essere un ladro, un assassino o chiss  cos’altro. Era comunque un POVERO!

  22. Assuntina Pretelli
    ha scritto il 1 Aprile 2006 alle 08:24

    Ma cosa avete in testa? Cosa nella storia dell’occidente europeo vi
    eccita tanto? Due millenni di sangue versato a concime? Due millenni
    di ingiustizia e sopraffazione? Due millenni di arroganza spacciata per
    verit ? Due millenni di parola di dio? Attenti a quel dio perch 
    detesta gli ipocriti, tanto da chiamarli “sepolcri imbiancati”; e non
    entrerete mai nel suo regno se non farete la sua! volont .

  23. Dino Martini
    ha scritto il 31 Marzo 2006 alle 14:21

    Non amo rispondere ai contenuti di un singolo post, peraltro civile nella forma come quello di Matteo Piccini.
    Tuttavia lo trovo esemplificativo di una attitudine logica che   la pi  lontana da quella che caratterizza chi crede nei valori riassunti nel manifesto.
    Intanto commenti contrari all’iniziativa sono stati pubblicati eccome, basta andare indietro un po’ per trovarne pi  d’uno (si veda, ad esempio, don Revelli), mentre sicuramente sono stati evitati post ingiuriosi ed anche sempicemente duri o provocatori: io stesso sono stato autore di alcuni di questi ultimi, che ovviamente non sono stati pubblicati non perch  non contenessero verit  ma semplicemente perch , a giudizio dei curatori del sito, non erano formalmente eadeguati; e, siccome non sono in casa mia, non ho niente da ridire se non cercare di adeguarmi quando in quella casa chiedo di essere ospite.
    Non si tratta quindi n  di verit  n  di possibilit  di confutazione ma di elementare rispetto delle regole, che servono alla vita di tutti, tanto che la lettera del Sig. Piccini fa bella mostra di se’.
    Mi sia permesso, per , di evidenziare come la confutazione dei valori qui affermati non dovrebbe passare attraverso un processo alle intenzioni come quello di attribuire al Sen. Pera, semplicemente sulla base di un’opinione non suffragata da alcun fatto, insincerit  e ricerca di potere.
    Altrettanto illogico mi sembra sostituire gli effetti di scelte personali (molti matrimoni sono in crisi) con le cause (la forma di famiglia): cambiamo allora il concetto di famiglia e ognuno, poi, si arrangi con le proprie scelte, o vogliamo che le persone abbiano strutture sociali capaci di reale supporto?
    Scusate ma trovo molto pi  individualismo, vorrei dire egoismo e indifferenza all’altro, in certe aperture “progressiste” che non in posizioni definite, un po’ sprezzantemente, “teocon”.
    Tralasciamo poi, per favore, l’elenco di problemi e nefandezze, dai divorzi in aumento al delitto di Cogne: nessuno li attribuisce agli omosessuali e cercare di sostenere che lo si faccia in questo sito sarebbe un’operazione veramente indegna; del resto basterebbe leggere anche superficialmente l’appello per capire quanto esso sia “per” e non “contro”, almeno finch  il “contro” non si traduca in un attacco alla nostra civilt , che, se avesse conservato un minimo di identit  e cultura, forse sarebbe un aiuto per una vita veramente pi  rispettosa di tutti, a partire dal rispetto di se’.

  24. Paolo Spinetti
    ha scritto il 31 Marzo 2006 alle 13:42

    Non amo rispondere ai contenuti di un singolo post, peraltro civile nella forma come quello di Matteo Piccini.
    Tuttavia lo trovo esemplificativo di una attitudine logica che   la pi  lontana da quella che caratterizza chi crede nei valori riassunti nel manifesto.
    Intanto commenti contrari all’iniziativa sono stati pubblicati eccome, basta andare indietro un po’ per trovarne pi  d’uno (si veda, ad esempio, don Revelli), mentre sicuramente sono stati evitati post ingiuriosi ed anche sempicemente duri o provocatori: io stesso sono stato autore di alcuni di questi ultimi, che ovviamente non sono stati pubblicati non perch  non contenessero verit  ma semplicemente perch , a giudizio dei curatori del sito, non erano formalmente eadeguati; e, siccome non sono in casa mia, non ho niente da ridire se non cercare di adeguarmi quando in quella casa chiedo di essere ospite.
    Non si tratta quindi n  di verit  n  di possibilit  di confutazione ma di elementare rispetto delle regole, che servono alla vita di tutti, tanto che la lettera del Sig. Piccini fa bella mostra di se’.
    Mi sia permesso, per , di evidenziare come la confutazione dei valori qui affermati non dovrebbe passare attraverso un processo alle intenzioni come quello di attribuire al Sen. Pera, semplicemente sulla base di un’opinione non suffragata da alcun fatto, insincerit  e ricerca di potere.
    Altrettanto illogico mi sembra sostituire gli effetti di scelte personali (molti matrimoni sono in crisi) con le cause (la forma di famiglia): cambiamo allora il concetto di famiglia e ognuno, poi, si arrangi con le proprie scelte, o vogliamo che le persone abbiano strutture sociali capaci di reale supporto?
    Scusate ma trovo molto pi  individualismo, vorrei dire egoismo e indifferenza all’altro, in certe aperture “progressiste” che non in posizioni definite, un po’ sprezzantemente, “teocon”.
    Tralasciamo poi, per favore, l’elenco di problemi e nefandezze, dai divorzi in aumento al delitto di Cogne: nessuno li attribuisce agli omosessuali e cercare di sostenere che lo si faccia in questo sito sarebbe un’operazione veramente indegna; del resto basterebbe leggere anche superficialmente l’appello per capire quanto esso sia “per” e non “contro”, almeno finch  il “contro” non si traduca in un attacco alla nostra civilt , che, se avesse conservato un minimo di identit  e cultura, forse sarebbe un aiuto per una vita veramente pi  rispettosa di tutti, a partire dal rispetto di se’.

  25. Erminio Petronio
    ha scritto il 30 Marzo 2006 alle 23:15

    Ho apprezzato l’iniziativa perch  esiste effettivamente un problema di identit . Temo che stiamo consegnando ai nostri nipoti un’europa con grandi problemi di convivenza a causa di questo buonismo che impedisce alle nostre classe dirigenti di vedere l’inganno che l’islam rappresenta per la nostra civilt . Rinunciare alla propria identit  significa perdere la forza morale di affermare i principi sui quali l’europa ha costruito le proprie libert  ed il proprio benessere. Noi europei siamo diventati fragili ed esposti a movimenti culturali che perseguono il fine di islamizzare(destabilizzare) il mondo occidentale. Non credo che esista un Islam moderato anche perch  questi moderati non partecipano ad alcun dibattito sulle libert  e contro il terrorosmo, vivono in una societ  parallela e rifiutano l’integrazione in nome di una libert  religiosa a senso unico.
    Se le prossime clasi dirigenti non affronteranno il problema dell’identit  ed in particolare dell’immigrazione di matrice islamica, probabilmente le future generazioni vivranno l’esperienza della Serbia.
    Sicuramente noi europei sapremo reagire, sapremo difendere i valoriin cui crediamo, ma perch  dovremo arrivare alle estreme conseguenze?.
    La religione islamica, per il fatto che non concepisce il laicismo e la separazione tra lo stato e la religione, esporta tensioni sociali.
    L’Islam non ha in se la verit , perch  la verit  illumina le menti e lascia l’uomo libero di scegliere;non ha in se alcun seme di pace, perch  una fede che induce al suicidio i propri bambini e li educa all’odio non pu  che produrre aberrazione;L’islam non da futuro!
    Noi occidentali sicuramente abbiamo fatto guerre ignobili (prostenti e cattolici) e la chiesa cattolica   stata vittima in alcuni periodi di azioni aberranti (inquisizione) ed altre cose ancora, ma il tutto era riconducibile a uomini che avevano perso la fede, ai quali si sono contrapposti uomini di fede che hanno contribuito a promuovere la fede cristiana contribuendo allo sviluppo dei fondamenti del cristianesimo.
    I valori sui quali noi abbiamo costruito il nostro laicismo, la fede o anche l’ateismo, sono valori cristiani:tolleranza, amore, pace e centralit  della persona. Disconoscere questo fondamento   un errore grave.

  26. Matteo Piccini
    ha scritto il 30 Marzo 2006 alle 16:03

    Strano che, in tanti commenti scritti, non ve ne sia neppure uno di critica. Ma non credo sia dovuto all’assenza di voci contrarie a questa iniziativa, bens  all’”insindacabile giudizio” di questo sito che seleziona i messaggi da pubblicare. La Verit  non   qualcosa di accettato poich  blindato e tenuto lontano da ogni tentativo di confutazione. La Verit , se esiste,   verit  perch  ogni giorno si espone alla critica, alla confutazione e ne esce. Era Legge il sistema aristotelico, tanto che nessuno si azzardava a metterne in dubbio la veridicit ; poi fu la volta di Copernico, di Newton, di Einstein: e ancora non siamo arrivati. Se ci crediamo portatori dell’unica verit  svelata facciamo lo stesso errore di chi si ostinava a sostenere che la terra fosse piatta e che il sole orbitasse attorno al globo terrestre.
    Scrisse Nietzsche “Il modo pi  perfido di nuocere ad una causa   difenderla intenzionalmente con cattive ragioni”. Credo che sia proprio questo il problema principale di questa iniziativa. Vedo, leggendo questi commenti, che molte persone credono davvero che Marcello Pera sia interessato a difendere i valori “occidentali” e “cristiani”, e lo seguono con passione. Marcello Pera, per , temo sia pi  interessato a crearsi un nucleo di potere spalleggiato dai teocon di tutto il globo e sponsorizzato dal papa in persona; non credo, dunque, che si tratti di un’iniziativa culturale:   solo politica, potere.
    E poi, questi valori… Per esempio, dire che il riconoscimento dei matrimoni civili per le persone dello stesso sesso sia un atto contro la famiglia   contrario ai principi della logica. Pensiamoci: ci  che   fatto per qualcuno, non necessariamente   fatto contro qualcun altro. Lasciamo che queste persone si amino e vivano insieme tutelate dalla legge: quale danno ne potranno ricevere le famiglie “tradizionali”? E’ dannoso per le famiglie tradizionali che queste persone non si sposino: omosessuali, vinti dalle difficolt , si ssposano con donne e hanno figli, ma costringono la propria compagni ed i propri figli ad una vita infelice a causa dell’insoddisfazione. E poi, se la famiglia tradizionale   in crisi, non potrebbe dipendere da qualcosa di ben pi  complicato? Se avvengono i delitti di Cogne, le stragi, se il numero dei divorzi aumenta vertiginosamente, che colpa ne hanno i poveri omosessuali? Se anche i buoni cristiani stanno diventando degli irresponsabili, perch  penalizzare chi sa esattamente cosa vuole dalla vita? Questo, signori, non   un messaggio di odio verso Marcello Pera (del quale apprezzo le prime pubblicazioni), n  tantomeno un tentativo di screditare chi desidera portare avanti i propri valori. Con questo intervento, che forse rimarr  non pubblicato, intendo mostrare quale sia il modo di ragionare di un laico che non condivide quanto si dice su questo sito. Uno spunto di riflessione, insomma, credo possa giovare a tutti quanti.

  27. Matteo Marco
    ha scritto il 30 Marzo 2006 alle 14:24

    Credo, ma soprattutto spero, che questo appello per l’Occidente sia un importante trampolino di lancio che ci possa riportare senza compromessi n  dubbi alla riaffermazione della nostra identit  e delle nostre radici, in una chiave di volta tutta italiana. Manca, infatti, alla cultura Cattolica e moderata della nostra Nazione una base comune ideologica e spirituale che sia in grado di rappresentare diverse anime, diverse culture, che per  sono assolutamente unite nel contrapporsi con la forza lucida e democratica delle proprie idee al nichilismo e al relativismo imperante. Gli Stati Uniti gi  hanno trovato una comune base rappresentativa della “right nation” ma noi italiani non dobbiamo cadere nell’errore di emulare e scimmiottare chi si trova oltreoceano e dobbiamo essere in grado di avere la volont  e la costanza di creare una rete che possa contemperare gli slanci ideologici delle molteplici culture che popolano la nostra Penisola e che troppo spesso non viaggiano coordinate tra loro. Un ultimo auspicio   che questo manifesto possa coinvolgere emotivamente certo, ma soprattutto concretamente numerosi giovani di buona volont  che purtroppo sono nauseati dagli squallidi teatrini della politica occidentale;   con molta amarezza, infatti, che noto che molti giovani miei coetanei hanno perso l’interesse per la dialettica politica e per i nostri valori tradizionali che rischiano seriamente di non essere considerati come meriterebbero.
    Grazie.

  28. EMANUEL ERNESTO BERNARDI
    ha scritto il 30 Marzo 2006 alle 13:17

    L’Europa   lontana anni luce da ci  che dovrebbe essere, ha smarrito la sua identit . Come ha ribadito pi  volte Giovanni Paolo II, non si pu  separare Cristo e l’Europa. Il Crisitanesimo ci ha dato quella forza di civilt  che prima del suo avvento non avevamo. Si pensi alla schiavit , al politeismo, agli infanticidi compiuti dai Greci, tutte pratiche barbare che l’avvento del Cristianesimo ha cancellato.
    Dobbiamo combattere il terrorismo, e non possiamo permettere un’immigrazione indiscrimanata, ma favorire immigrati con una cltura simile alla nostra.
    Dobbiamo diffondere la libert  nel mondo, anche se non penso sia giusto fare la guerra per esportare la democrazia. Dobbiamo attivarci tramite i media, soprattuto, per far giungere il nostro messaggio laddove oggi non c’ .
    W la libert , W l’Occidente cristiano!

  29. Giulio Bellini
    ha scritto il 30 Marzo 2006 alle 12:11

    Ho cercato il contro-manifesto a firma di tale Don Paolo Farinella, citato nel commento di Don Antonio Revelli, per conoscere il pensiero di una persona che si professa cattolica e credente; riporto solo una frase, l’ultima: “Noi vogliamo che di fronte a discorsi pi  grandi di lui, il Pera taccia per sempre. Forse, silenzioso, potremmo tollerarlo.” Ogni commento   superfluo.
    Per il resto vi si legge un attacco alla persona del Sig. Marcello Pera e non al suo pensiero: non c’  una confutazione critica e diffusa, i toni sono impositivi, non propositivi; le dichiarazioni sono quantomeno opinabili e figlie di una cultura dell’intolleranza e della mistificazione che nulla ha a che vedere con un impegno costruttivo, ma solo con una volont  distruttiva di cancellazione di qualsiasi voce si levi che non sia concorde con lo scrivente.
    Certa gente ringrazi che c’  chi non la pensa come loro, ma che ragiona e lavora anche per loro.

    Ai redattori del manifesto e a tutti quanti vi hanno aderito: ad maiora.

  30. DENIS
    ha scritto il 29 Marzo 2006 alle 23:37

    Desidero pubblicare l’editoriale del nostro magazine che nel mese di marzo si   occupato di un’iniziativa per noi molto coraggiosa in un paese di politici incapaci di saper interpretare i desideri del popolo e manifestare altres  liberamente il proprio pensiero. Mi riferisco all idea del Presidente del Senato Marcello Pera che ha attivato nel silenzio pi  totale dei sistemi di comunicazione, sempre pi  allineati e coperti nel difendere i portatori della politica corretta, un sito Internet www.perloccidente.it nel quale ha inserito un manifesto che non chiede agli italiani di assaltare i consolati di altri paesi, non desidera convincere i cristiani nel ritenersi superiori ad altri o peggio di considerare degli infedeli coloro che non professano il nostro credo religioso. Nulla di tutto ci . L iniziativa della seconda carica dello Stato ha lo scopo di ricordarci semplicemente chi siamo e soprattutto chi dovremo continuare ad essere nei prossimi anni. Il sito Internet, attivo da pochi giorni   riuscito a coinvolgere migliaia e migliaia di cittadini che hanno aderito all appello lanciato dal sen. Pera. L aspetto sociologico interessante che emerge,   la gran partecipazione d individui diversi, per estrazione sociale, culturale, politica, ma uniti nell appartenere allo stesso DNA socio-culturale: quello giudaico-cristiano. Il fatto che tantissimi cittadini abbiano risposto in modo cos  massiccio all iniziativa, dimostra quanto i politici d oggi siano incapaci d interpretare le esigenze di tutti noi. Ogni persona   fiera di appartenere al proprio Popolo, ma oggi pi  di ieri, il nostro Popolo inteso come insieme complesso di valori laici, religiosi, storici, ecc, sta correndo seri rischi, perch  chi ci rappresenta non desidera difendere le nostre Radici e non contento di questo gi  grave risultato, crea delle condizioni sociali di  politica corretta  e di buonismo disfattista, capaci di eliminare progressivamente ci  che ci unisce e ci consente di essere occidentali: la nostra ANIMA! Il mancato inserimento dei valori cristiani nella costituzione europea e la tolleranza che l Europa in questi anni accetta nei confronti dell Islam, si sono rilevate alla fine, le scelte pi  sbagliate che i governi occidentali potessero attuare: per noi la tolleranza significa concedere sempre di pi   all altro , senza garanzie di reciprocit , elemento essenziale per la convivenza di culture diverse. L utopia di una societ  multiculturale vive solo nella fantasia di chi non osserva la realt  del quotidiano, con la quale ci si scontra il cittadino comune e non certo il dotto di turno che fa le sue belle analisi dal salotto  buono  di qualche metropoli italiana. Quando due culture si confrontano, e soltanto quella cristiana si dimostra disponibile nell aprirsi nei confronti  dell altro , ma tale flessibilit  e reciprocit  non sono garantite dall Islam, neanche nelle nostre comunit , come possiamo sperare che nei loro paesi d origine possa avvenire un cambiamento? Come si possono confrontare due culture talmente diverse come quella occidentale, disciplinata dal diritto e quella orientale, disciplinata da un testo religioso? Molti affermano che esiste l Islam moderato ed in Europa, vivono 20 milioni di questi musulmani moderati. Come mai in occasione dell 11 settembre 2001 o della strage di Madrid, di Londra e di Nassirya, tutti questi moderati non sono scesi nelle piazze d Europa a milioni per condannare il terrorismo, contrario alla logica di qualsiasi religione che si riconosce nello stesso Dio? E  una domanda che mi pongo da tempo, perch  invece di enfatizzare la parte di un filmato che fa comodo e mi riferisco al recente episodio di Sassuolo, i moderati dell Islam avrebbero dovuto nelle circostanze prima citate, scendere nelle piazze europee a milioni e gridare con tutta la voce il loro NO AL TERRORISMO! Se milioni di musulmani che vivono in Europa e che affermano di essere moderati, avessero avuto il coraggio di fare quanto descritto, quelle immagini trasmesse per giorni e giorni nell area mediorientale, avrebbero avuto certamente un impatto notevole per consentire a chi desidera porre fine a regimi dispotici di reagire, ponendo cos  le basi per realizzare un futuro migliore in una parte del pianeta ove le libert  non esistono. Invece tutto ci  non   avvenuto ed   per questo motivo che non credo ad un Islam moderato. Esiste l Islam e solo dei dati oggettivi potranno smentire tale analisi, come quelli che ho descritto prima, ma che non si sono mai avverati. Per questo motivo il 9 aprile 2006 sar  ricordata come una data storica: gli italiani saranno chiamati a scegliere il futuro dell Italia nel 3  millennio, cos  come i nostri nonni furono chiamati nel 1946 a decidere il futuro della nostra patria nel 20  secolo. Dovremo quindi prendere una decisione importante e scegliere tra chi vorr  ricordarci CHI SIAMO E CHI DOVREMO ESSERE ANCORA, facendoci riscoprire l importanza e l orgoglio di essere occidentali e cristiani e tra coloro che preferiscono una societ  materialista ed illuminista, capace solamente di privarci della nostra anima. Noi siamo consci del fatto che senza anima, non possiamo considerarci un POPOLO in grado di consegnare un futuro ed altrettanta fierezza delle nostre origini, ai nostri figli. Il 9 aprile tutti noi, saremo chiamati a salvaguardare la nostra ANIMA! Un saluto e non mancate a Bologna

  31. Mario Locatelli
    ha scritto il 29 Marzo 2006 alle 09:26

    Il vostro movimento   quello che aspettavo da tempo. Una risposta chiara e forte che rivalorizzi la nostra cultura che non   contrapposta alle altre ma che,senza dubbio,   la sola che ha portato cambiamenti positivi nella societ  mondiale. Noi pensiamo alla Terra, alla societ , ai pi  deboli, noi abbiamo raccolto il messaggio di Cristo. Noi aiutiamo, o almeno cerchiamo di farlo, senza pregiudizi religiosi o razziali. Noi abbiamo il senso di autocritica e il desiderio di discutere per migliorare, per evolverci, sempre nel rispetto degli altri e delle altre culture. La reciprocit    un nostro punto di forza che solo noi applichiamo. Ma la cosa pi  importante   che noi ammettiamo i nostri errori del passato, impariamo da essi e cerchiamo di non commetterli pi . In Hoc Signo Vinces non   un messaggio di aggressione ma solo un messaggio di pace: Nel segno della Croce vinceremo: vinceremo contro l’oscurantismo, contro la intolleranza, contro la crudelt . Questo   il messaggio della Croce. Senza aggressione ma coj la discussione. Se per  vogliamo parlare con le societ  Teocratiche, allora ritorniamo ai roghi in piazza o ad altre nefandezze commesse dalla Chiesa nei secoli scorsi. Con le Teocrazie non si pu  parlare. Loro debbono convertirsi alla democrazia, separare la legge Divina dalla legge dell’uomo, comprendere che l’Uomo   Uomo per volont  di Dio e non per volont  di veri o falsi profeti guerrieri. Grazie di esistere e sono al vostro fianco in questa battaglia di intelligenza che intraprendete. Con Rispetto e Orgoglio di essere Cristiano.

  32. Alberto Brandolin
    ha scritto il 28 Marzo 2006 alle 22:05

    Come disse la signora Fallaci: “Occidente Sveglia!”

    E come risposi all’appello 5 anni fa, cos  rispondo ora, Saldo nei miei principi e nei miei valori nonostante i miei 19 anni.
    Per una Reale Rinascita Dell’occidente,   ora di combattere in prima linea, testimoniando con il proprio comportamento ed il proprio operato i Valori che riteniamo Sacri ed Inviolabili.
    Per Un Occidente Forte della Propria Civilt :
    Stand And Fight!

    Stormbringer

  33. Tonino Valdinoci
    ha scritto il 28 Marzo 2006 alle 19:34

    A proposito dell’articolo del 24.3.2006 di Sandro
    Magister http://www.chiesa.espressonline.it/.

    Visitando, in occasione di cerimonie varie di amici o
    parenti, alcune chiese di periferia, sono rimasto
    sempre dispiaciuto :
    nel migliore dei casi erano belle architetture che
    per  non si capiva che centrassero con una chiesa
    cattolica e nel peggiore erano simil-teatri oppure
    locali circolari gi  pronti per essere riorentati
    dall’interno versa la Mecca ( che l’architetto fosse a
    modo suo preveggente ?).

    Comunque lancio l  una proposta: poich  ci sono
    grandi
    pareti vuote sia all’interno che all’esterno
    dipingiamole tutte (specialmente le esterne visto che
    in pochi entrano) con dipinti didattici che insegnino
    gli avvenimenti del Vangelo.

  34. Raffaele Savigni
    ha scritto il 28 Marzo 2006 alle 10:19

    Condivido alcuni aspetti dell’appllo, come l difesa delle radici cristiane d’Europa, del diritto alla vita e della famiglia; non condivido l’ateggiamento pregiudizialmente floamericano ed antiislamico. Non   l’Europa che ha voluto la frattura con gli USA: sono gli USA che hanno voluto agire da soli, enza tener conto dell’ONU, dell’Europa e del diritto internazionale, contraddicendosi per quando riguarda i diritti umani (vedi torture e caso Calipari).Personalmente ho esposto le mie idee in un “Manifesto per l’Eropa” che Vi allego.Come risposta all’appello per l’Occidente del Presidente del Senato Pera ed a controappello “Per l’Occidente e l’Oriente, per il Sud e per il Nord”, firmato da don Paolo Farinella e da altri, ritenendoli entrambi unilaterali ed inadeguati, propongo il seguente

    MANIFESTO PER L’EUROPA E PER UN NUOVO ORDINE INTERNAZIONALE

    Oltre cinquant’anni dopo la fondazione dell’ONU e la stesura della “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”, e circa quarant’anni dopo l’avvio delle istituzioni comunitarie europee, sembra opportuno e doveroso ripensare all’identit  storico-culturale ed alla missione storica del continente europeo in un mondo assai mutato ed in continua trasformazione, che ha visto susseguirsi il processo di decolonizzazione, la caduta del “muro” e la fine della “guerra fredda”, l’esplodere del terrorismo e del fondamentalismo, l’affermarsi dell globalizzazione economica ed il diffondersi di vasti movimenti migratori dal Terzo mondo, la caduta delle ideologie e l’affermarsi della rivoluzione telematica e dei mass-media, la crisi di alcuni valori che hanno fondato per secoli la nostra civilt  (come la famiglia monogamica).
    Purtroppo la sconfitta dei totalitarismi (nazismo, fascismo, socialismo reale) che hanno caatterizzato in modo tragico la storia del Novecento non ha ceduto il passo ad un dialogo fecondo tra le culture e alla costruzione di un nuovo ordine internazionale fondato sulla pace, il rispetto della dignit  della persona umana e lo sviluppo dei popoli, come auspicavano i documenti del concilio Vaticano II e gli ultimi pontefici. Sono riemersi nazionalismi e localismi aggressivi, nuove forme di imperialismo conomico e culturale variamente connotate, e persino di razzismo e di antisemitismo, nonch  movimenti fondamentalisti che strumentalizzano in modo improprio le religioni (in particolare l’islamismo, ma in qualche modo anche le altre religioni, monoteiste e non).
    L’Europa, avviata all’allargamento, sta attraversando una preoccupante crisi di identit , che l’ha resa incapace di intervenire in modo efficace di fronte alla crisi del Medio Oriente e a altre crisi regionali, di sviluppare una politica estera comune e di proporre in modo unitario una riforma dell’ONU e delle istituzioni mondiali per renderle idonee a guidare il processo di globalizzazione economica e culturale.Ne costituiscono un forte sintomo i referendum che hanno bocciato la nuova Costituzione europea, peraltro gi  gravemente indebolita dalla mancanza di strumenti unitari capaci di governare la politica estera ed i processi di immigrazione, e dalla deliberata mancanza di riferimenti alle radici cristiane dell’Europa. Nel contempo vari Parlamenti nazionali e regionali, ispirandosi ad un deteriore laicismo, hanno approvato o stanno discutendo progetti di legge volti a legalizzare l’eutanasia, l’aborto, la manipolazione degli embrioni, ed a riconoscere sul piano del dirito pubblico le coppie omosessuali, contribuendo cos  a legittimare ed aggravare una profonda crisi (peraltro gi  in atto) di alcuni fondamentali valori della nostra tradizione umanistica e cristiana, condivisa per secoli da cattolici e non cattolici mentre la religione viene intenzionalmente relegata nella sfera privata e si tende deliberatamente ad escluderne i simboli e le manifestazioni dallo spazio pubblico (in particolare in Spagna e, in forma pi  blanda, in Francia ed in altri Stati).
    Da parte loro gli Stati Uniti stanno attuando una politica unilaterale fondata sull’intervento militare diretto nelle situazioni di crisi, prescindendo da un dibattito paritario con gli altri partners nelle sedi internazionali predisposte a tal fine: ci  svilisce e delegittima l’ONU e le altre organizzazioni inernazionali, come il Tribunale dell’Aja, di cui viene misconosciuto il ruolo. Non mancano pericolosi proclami (in particolare di Bush) ispirati ad una visione manichea della politica internazionale e ad una sorta di fondamentalismo speculare a quello del mondo islamico (che a sua volta sembra incapace di realizzare un sintesi feconda tra la propria tradizione spirituale ed i valori della modernit , soprattutto per quanto rigurda il rispetto dei diritti dell’uomo).Le vicende dell’Iraq e la crisi iraniana e palestinese (con la vittoria dei movimenti che rifiutano lo Stato di Israele e legittimano forme di terrorismo) testimoniano l’esistenza di vaste aree di intolleranza, anche nei confronti dei cristiani. Gi Stati Uniti giungono a mettere in discussione di fatto non solo il ruolo delle organizzazioni internazionali, ma anche alcuni principi dello Stato di diritto (come il rifiuto della tortura e di ogni abuso di potere da parte di militari) in nome della lotta al terrorismo; mentre la vicenda delle vignette satiriche su Mametto e le successive reazioni violente del mondo islamico hanno evidenziato l’esistenza di sacche di intolleranza opposte ma speculari, tanto in talune forze politiche europee quanto in laga parte del mondo islamico.
    Di frone alla gravit  della situazione l’Europa deve svegliarsi, deve ricoprire e ravvivare le prprie riserve morali, spirituali, culturali e politiche, assumendo l’iniziativa sulla scena intenazionale e chiamando a raccolta gli uomini di buona volont , al di l  delle divisioni religiose, sulla base di valori etici comuni.
    Come cristiani condividiamo i ripetuti appelli di Giovanni Paolo II e di Beedetto XVI per un nuovo ordine internazionale, per una riscoperta delle radici cristiane dell’Europa e dei valori morali che ne hanno caratterizzato la storia, per il dialogo tra le diverse culture e religioni, come alternativa ad ogni deprecabile “scontro di civilt ” e a un diffuso “relativismo etico” che rischia di privare il nostro continente delle risorse ncessarie per affrontare le nuove sfide.
    Dobbiamo sapere chi siamo e da dove veniamo per poter dialogare con l’altro!
    Veniamo dalla civilt  greco-romana, che ci ha trasmesso l’idea di “polis” e la nozione di “cittadnanza”, nonch  un patrimonio giuridico ancor oggi in larga misura fecondo; dalla civilt  rinascimentale e dall’illuminismo, che ha affermato storicamente (anche se talora in forme discutibili) la dignit  dell’uomo, i suoi diritti politici e la nozione di laicit  dello Stato, peraltro gi  implicita nella tradizione cristiana (”Date a Cesare quello che   di Cesare, e a Dio quello che   di Dio”), e spesso purtroppo interpretata in modo errato come “laicismo”. Ma veniamo soprattutto dalla tradizione giudaica e da quella cristiana, che nelle sue varie forme (cattolica, poi anche greco-ortodossa e protestante) ha segnato in profondit  la nostra storia, contribuendo alla diffusione dell’idea della dignit  di ogni uomo, del valore della vita di ogni uomo, ed all’affermazione di altri valori fondamentali, tant’  vero che un non credente, il filosofo Benedetto Croce, afferm  che “non possiamo non dirci cristiani”, in quanto eredi di questa tradizione, a prescindere dalle nostre personali opzioni religiose. Non a caso proprio in Europa sono nate l’idea dell’autonomia della scienza e la distinzione tra sfera politica e sfera religiosa, ancor oggi pressoch  sconosciuta al mondo islamico. Quest’ultimo non va comunque considerato un “nemico”, in quanto senza tener conto della civilt  araba, presente ed operante per secoli soprattutto nella penisola iberica, non si potrebbero comprendere diversi aspetti della nostra storia, dalla matematica alla filosofia.
    Come afferm  vent’anni fa Giovanni Paolo II, l’Europa futura non deve essere soltanto un grade “mercato comune” attraversato da merci e capitali, ma una forte realt  culturale e politica, che deve imparare a “respirare con due polmoni”, mostrandosi capace di integrare al suo interno anche l’Europa orientale, uscita dall’esperienza drammatica del comunismo (ed ora dei risorgenti nazinalismi), e di dialogare in modo costruttivo, nel rispetto delle risettive identit , con gli Stati Uniti e con l’America latina, con il mondo islamico e con altre tradizioni culturali (come quelle del’India, della Cina, dell’Africa).
    Chiediamo pertanto:
    1) un’Europa culturalmente e politicamente forte, fedele alla propra tradizione storica, capace di elaborre una propria politica unitaria, distinta da quella attuale degli Stati Uniti (anche se non pregiudizialente antiamericana) e capace di ridare forza all’ONU ed agli altri organismi internazionali oggi in crisi;
    2) un’Europa che guardi non solo all’area franco-renana ma anche al bacino del Mediterraneo e all’Est europeo;
    3) una politica ferma contro il terrorismo, nel rispetto dei diritti di tutti, senza autorizzare per questo i militari a violare le leggi;
    4) una politica di integrazione programmata e realistica degli immigrati e di repressione dell’illegalit ;
    5) il rispetto dei diritti del nascituro e del morente, e l’opposizione decisa ad ogni progetto legislativo che li misconosca (aborto, eutanasia, manipolazioni genetiche…);
    6) la difesa del valore della famiglia come societ  naturale fondata sul matrimonio, e il rifiuto di ogni equiparazione con ogni altra forma di unione, pur nel rispetto di ogni scelta individuale;
    7) la difesa dei principi dello Stato sociale, da costruire in forme rinnovate, per la tutela dei pi  deboli;
    8) la valorizzazione della scuola e della sanit  pubblica, come garanzia per tutti, e nel contempo la difesa del principio di sussidiariet  e del diritto di scelta delle famiglie in campo scolastico e sanitario;
    9) il rispetto di ogni fede religiosa, nonch  del ruolo svolto dalle Chiese e comunit  religiose sul piano culturale, scolastico, assistenziale, ed il loro riconoscimento mediante intese;
    10) una politica di dialogo col mondo islamico, basata sul principio della reciprocit , e che preveda un’accoglienza cordiale degli immigrati anche di fede islamica, purch  rispettino le nostre leggi e rifiutino in modo deciso ogni forma di violenza; ed al tempo stesso la richiesta ai Paesi islamici di riconoscere pienamente la libert  religiosa di ogni uomo.

    Raffaele Savigni
    professore universitario

    Ravenna 28 marzo 2006

  35. TEO
    ha scritto il 27 Marzo 2006 alle 22:55

    Per fortuna, anche il Presidente del consiglio,oggi,  intervenuto sul tema fondamentale della nostra civilt  difendendo le tradizioni…grazie

  36. francesco
    ha scritto il 27 Marzo 2006 alle 14:03

    che tristezza!

  37. Giuseppe Spennati
    ha scritto il 27 Marzo 2006 alle 09:35

    Scrivo per porgervi un grande ringraziamento per la lotta al laicismo e per la difesa delle nostre tradizioni e della nostra cultura.
    Grazie davvero !!

  38. Andrea Peghin
    ha scritto il 24 Marzo 2006 alle 19:21

    Solo i valori della nostra civilt  possono continuare a darci la speranza, a farci guardare con fiducia al futuro.
    Da quando la politica italiana ha imboccato la via del bipolarismo, i confronti elettorali sono divenuti uno scontro all’arma bianca, nel quale i leader politici rappresentano le proprie ragioni e confutano quelle degli avversari in confronti aperti e diretti, ma falsi e imbalsamati. Non ho nostalgia per i dibattiti soporiferi della prima repubblica, le tribune politiche autoreferenziali, esponenti e segretari di partito che in politichese, sfilano, uno dopo l’altro, senza contraddittorio, senza idee, senza progetto alcuno …parlando pi  ad amorfi che a cittadini. Troppo spesso, con pi  gravit  a sinistra, si inficiano i pi  elementari diritti di libert , per malinteso egualitarismo, in realt  per garatire un potere sempre osteggiato solo a parole. Grazie Marcello siamo tutti con te. Lunga vit  alla nostra civilt  !

  39. antonio revelli
    ha scritto il 24 Marzo 2006 alle 19:01

    Sono d’accordo sullo scadimento dei valori morali e sulla situazione di “scristianizzazione” in cui viviamo in occidente. Ma quali le cause? sono soprattutto da ricercare nella scarsa capacit  dei cristiani di promuovere una reale comunione di vita, accettando di fatto un processo di scadimento individualistico nella concezione dei rapporti umani; l’individualismo   la prima radicale negazione dello spirito comunitario del Vangelo. Anche oggi i “difensori delle radici cristiane” sono in realt  persone che poi negano il valore cristiano della comunit  e della comunione dei beni, sostenendo un liberismo che al Dio Trino sostituisce volentieri l’idolo quattrino. Accettando di ridurre la persona umana a individualista “homo oeconomicus” si pongono le basi per tutto il resto. Tutto diventa mercato; la stessa religione diventa mercato, facile da manipolare per interessi di potere: tutti coloro che ostentano oggi una fedelt  pelosa ne sono la dimostrazione. Si stravolgono anche le parole dei papi. Non   la prima volta.
    Per quanto riguarda la “difesa” dai “fondamentalismi”, non dimentichiamo che il “fondamentalismo”   nato in casa cristiana: un bel richiamo a “tornare ai fondamenti della fede” di fronte a teologie svuotate del loro valore evangelico dall’individualismo e dal terrenismo figli di un illuminismo prometeico, in cui l’uomo ha preteso di “farsi uguale a Dio”. Inevitabilmente si   scaduti nell’idolatria, costruendo nuovi “vitelli d’oro”, creando povert  sempre pi  diffusa, avallata da pretesi motivi “scientifici”. Oggi il “pensiero unico” che ci si vuole imporre pretende di “riverniciare” di un cristianesimo ridotto a “religione civile” ci  che in realt  costituisce la negazione totale del Vangelo. L’imposizione, la “legge”, le pretese “civilt  cristiane” non salveranno mai il Vangelo; solo comunit  cristiane fortemente convinte non saranno mai “fondamentaliste” (nel senso negativo assunto oggi dal termine), ma saranno “libere e fedeli in Cristo”, come insegnava il grande teologo morale Bernard Haering: pi  si   serenamente convinti e meno si ricorre alle ragioni della forza. Anche a livelli non religiosi, rimane sempre vero che “quando manca la forza della ragione si ricorre alle ragioni della forza” (Salvador Allende). La mia fede di cristiano e di prete non si fonda su altro che sul Vangelo, che mi sforzo di leggere e comprendere per ogni giorno “convertirmi, poich  il Regno dei cieli   vicino”. Ogni citazione evangelica ha senso soprattutto se viene fatta come richiamo alla “conversione”, alla vera fedelt , con riguardo anzitutto alla persone che ricorre a quella citazione.
    Vinceremo il fondamentalismo islamico non con nuove Lepanto, ma operando per la giustizia (quella vera, quella che combatte la povert  imposta dai liberismi capitalistici, quella che porta l’umanit  a riconoscere la propria unit  e unicit  nella ricchezza delle differenze, nella piena condivisione dei beni che, “secondo la natura delle cose, sono comuni” (Tommaso d’Aquino).
    Per questi motivi, per la fede in Cristo che mi dice di “non aver paura” e di fondare la mia fede nel Signore e non sul sostegno dei potentati terreni, NON CONDIVIDO IN NULLA L’APPELLO DI MARCELLO PERA E CONDIVIDO APPIENO IL CONTROAPPELLO DI D. PAOLO FARINELLA, biblista che conosce bene il Vangelo e vi crede davvero. A Pera chiedo ancora di aver rispetto per il Pastore della Chiesa, che non pu  essere strumentalizzato per squallide operazioni politiche a servizio di ideologie dominate dallo spirito dell’arricchimento individualistico e del potere ridotto a strumento di dominio, invece che fonte di servizio. Per il credente in Cristo (ma per ogni persona dotata di vero senso umano) il potere, la forza, le capacit  intellettuali e fisiche hanno senso se sono, come insegna l’Apostolo Paolo, “doni di Dio per l’utilit  comune”. Per vivere insieme in equit  e giustizia.
    d. antonio revelli

  40. paolo
    ha scritto il 23 Marzo 2006 alle 11:01

    Amcora una volta si capisce come sia rissosa e prepotente la sinistra ora se la prende con il Card.Ruini dicendo che ha fatto ingerenza nella politica ed invece cio’non e’proprio vero perche’la chiesa ha diritto dovere di esprimere il suo pensiero e nessuno potra’zittirla solo che i signori della sinistra vogliono persone come Lucia Annunziata che ponga le domande ma non vogliono ascoltare le risposte.Oggi se la prendono anche con Bruno Vespa perche’a porta a porta ha fatto parlare troppo on.Tremonti ma anche on.Rutelli ha potuto replicare per cui e’sempre piu’evidente che poiche’la destra ha fatto e fa effettivamente le riforme i signori di sinistra non sanno piu’dove appigliarsi ed allora il sig.Prodi fa discorsi demagogici in cui propone addirittura di imporre tasse retroattive come quelle sui bot sulle rendite finanziarie la revisione degli estimi catastali per infierire ulteriormente sul piccolo proprietario di immobili ma per fortuna gli italiani capiscono e non si fanno certo intimorire da questi incompetenti e che vorrebbero riproporre un vecchio sistema politico senza risolvere i problemi dei cittadini e facendo arretrare l’italia se non sanno fare altro almeno dovrebbero essere piu’onesti nei loro programmi.Inoltre il sig.Prodi che va in giro per l’Italia raccontando menzogne impossibili da mantenere con la sua demagogia sta gia’ facendo del male al paese perche’ con le sue dichiarazioni vi e’ una nuova fuga di capitali all’estero per paura di doverci pagare le tasse se lui,cosa improbabile,dovesse vincere.

  41. Carlangelo Scillam 
    ha scritto il 21 Marzo 2006 alle 22:24

    Oggi, 21 marzo 2006 , su Libero alla pagina ” Cultura & Scienza”   stata pubblicata una intervista con Saldam Rushdie, lo ricordate ? quello dei “versetti satanici” condannato a morte da Khomeini. Mi piacerebbe fosse pubblicata su questo sito .. dice parole che fanno riflettere; dice testualmente ” il fondamentalismo islamico   un progetto politico di tipo fascista. Per questo, pochi giorni fa, ho firmato un manifesto per fermare il nuovo totalitarismo sulla rivista francese ” Charlie Hebdo”. Nel suo ultimo libro Rushdie parla del Kashmir, di come una volta fosse un paradiso dove convivevano in pace due culture, quella musulmana e quella ind  nel reciproco rispetto e di come ora al posto del rispetto ci sia solo odio. E’ importante, per noi conoscere e, a maggior ragione, per i musulmani affermare, con tutta la forza che hanno in corpo che l’Islam non   solo fondamentalismo.

  42. gianni
    ha scritto il 18 Marzo 2006 alle 23:31

    cosa ne pensate di questo articolo?

    StoriaLibera.it e le elezioni
    appello del direttore Beniamino DI MARTINO

    Gentile signora, gentile signore,
    sono un sacerdote e da sacerdote mi rivolgo a quanti hanno un qualche interesse ad leggere queste poche righe.

    Le prossime elezioni rappresentano un momento molto importante. Un autentico bivio per il nostro Paese perch  ci  che   in questione   la libert  per tutti.

    In quale direzione andr  l Italia a causa del voto del prossimo 9 aprile? Sarebbe un grave errore ritenere che il risultato riguardi solo la scelta tra Berlusconi e Prodi. In realt , con la scheda elettorale, scegliamo se salvaguardare ci  che resta del mondo cristiano e occidentale, che ha garantito libert  e benessere, oppure preferire il contrario di ci  e riservare a noi stessi e soprattutto ai nostri giovani un futuro oscuro e penoso, doloroso e cupo, quale   nel progetto della sinistra.

    Questa sinistra non   altro che la forma aggiornata del comunismo   la pi  tragica disgrazia mai sperimentata dall intera umanit    e, come tale, la sinistra, rimane un pericolo. Un pericolo per come essa concepisce la nostra vita e per come tende a comprimere o, addirittura, a stritolare, sotto il controllo dello Stato, la persona e le sue libert , la famiglia e le sue scelte, la societ  e i suoi spazi.

    Da sempre, il progetto della sinistra si concentra nella distruzione dell identit  del nostro popolo e nell accrescimento dell arbitrio e dell invadenza dello Stato. Su tutto ci  la destra si distingue dalla sinistra.

    Quale tipo di societ , dunque, vogliamo per noi e per i nostri giovani? Vogliamo davvero un Paese in cui la famiglia sia demolita, le unioni innaturali di ogni tipo siano addirittura favorite, la nostra giovent  sia senza riferimenti, la scuola sia senza educazione, la droga sia sempre pi  tollerata, il crimine sia sempre meno contrastato, le nostre citt  siano sempre pi  insicure, l immigrazione sia selvaggia e senza regole, l islamismo sia sempre pi  sopraffattore? In una parola: vogliamo davvero che la nostra societ  sia senza alcuna tutela?

    L altra faccia del volto della sinistra   rappresentato da uno Stato senza limiti: burocrazia esasperante, leggi e norme senza numero, tasse insopportabili, lavoro ricattato, sindacato onnipotente e clientelare, impresa ostacolata, settore  pubblico  a livelli di socialismo reale, settore  privato  relegato e spesso criminalizzato, economia imbrigliata e controllata. E , questo, il progetto del Potere contro la vita dell uomo e della societ  cui gli uomini appartengono. Perci  Benedetto XVI, giustamente, scrive:  non uno Stato che regoli e domini tutto   ci  che ci occorre, ma invece uno Stato che riconosca e sostenga, nella linea del principio di sussidiariet , le iniziative  delle libere persone.

    Questa   la scelta che abbiamo dinanzi, questo il bivio: la persona o lo Stato; la societ  o il Potere; l appello alla responsabilit  o i  diritti  giacobini; la famiglia o la sovversione; la civilt  o i centri sociali. La ragione o l annebbiamento. Il realismo o la menzogna. Il cristianesimo o l islam.

    Per tutto ci , per il futuro di questo nostro Paese e di questo nostro popolo, per il nostro futuro, per quello delle nostre famiglie, per il futuro dei pi  giovani, perch  la politica non abbia il sopravvento sulla vita, perch  il terrore non vinca la civilt , perch  l islam non conquisti l Occidente, perch  ci sia un futuro degno di speranza e di libert ,

    sosteniamo BERLUSCONI, votiamo FORZA ITALIA !
    Data inserimento: 2006-03-17

  43. Gianluca Iodice
    ha scritto il 18 Marzo 2006 alle 01:44

    Un salto di qualit  per l appello  Per l Occidente 

    Ha fatto bene il Presidente Pera a non voler trasformare il suo appello  Per l Occidente  nel manifesto d un nuovo partito. Anche perch  forse si rende conto della portata di quell appello, forte (nel centrodestra) di un adesione trasversale, che ha superato i confini fra i partiti, e di capacit  di presa extraistituzionale. Un richiamo forte ai valori di un area liberalconservatrice orgogliosa della propria identit , dei propri valori e della propria forza, che finalmente si distingue in blocco dai costruttivisti di sinistra ma anche (e soprattutto) di destra.
    A giocare bene le sue carte, Pera avr  fatto il miracolo: l appello, che contiene prese di posizione che vanno al di l  del mero richiamo allo  scontro di civilt   (subito), inquadrandosi come manifesto del conservatorismo liberale, pu  costituire l embrione di un partito unico del centrodestra, ancorato al PPE e che magari, finalmente senza le reticenze assurde che hanno portato negli ultimi quindici anni l Italia a un fiorire di formazioni dai nomi pi  improbabili, potr  chiamarsi  Partito Conservatore .
    E  ormai esaurita la carica propulsiva che qualche mese fa aveva portato agli incontri sul  partito dei moderati , nato come soluzione tecnica alle divisioni della CdL piuttosto che come spinta al rinnovamento delle strutture politiche italiane. Insomma, una ‘Cosa fredda’ che aveva suscitato ben pochi entusiasmi.
    Oggi al contrario, di fronte alla sfida lanciata dall Islam globale e soprattutto di fronte all arrendevolezza dell Europa e dei progressisti, affondati dall idea delle colpe che l Occidente deve espiare nei confronti del resto del Mondo, impauriti davanti al pericolo della minaccia di conflitto di civilt  e disposti perci  all autocensura, all islamically correct, all embrione di sharia europea, ci viene data la possibilit  di lavorare a un nuovo soggetto politico  fusionista  che si ponga a difesa dell Italia  normale  e sia promotore della rinascita dell Europa sulle basi della sua Storia.
    L appello di Pera coglie quest esigenza, assai percepita nella popolazione nonostante la scarsa copertura culturale che le viene data da un elite da sempre liberal, politicamente corretta e culturalmente unidirezionata. Ci troviamo di fronte all opportunit  che la New Right statiunitense ha saputo cogliere in condizioni assai simili ma senza l aggravante dell immigrazione musulmana che rende la scelta ancora pi  urgente. Riuniamo le forze che hanno aderito all appello e trasformiamo la CdL da cartello litigioso e incoerente di partiti in una formazione unitaria ma internamente fluida e viva.
    Sarebbe la prima riforma liberale italiana.
     Noi vogliamo riunire tutti quelli che hanno a cuore il futuro della nostra civilt  e che vogliono salvaguardare le nostre tradizioni e i nostri valori di democrazia e libert . Abbiamo gi  fatto un primo passo perch  con questo sito internet ci possiamo contare, confrontare ed organizzare. La strada   ancora lunga ma ormai sappiamo di non essere soli e neppure pochi , ha scritto Pera a commento del grande successo dell appello.
    Cominciamo subito: contiamoci, confrontiamoci e organizziamoci: non possiamo permetterci di perdere altro tempo.

  44. Lucio Fontana
    ha scritto il 17 Marzo 2006 alle 18:07

    Leggendo le adesioni del 17 marzo si ha netta l impressione che gli oppositori dell appello non riuscendo a scalfire sulla pagina dei  commenti , con le loro offese mai accompagnate da valide argomentazioni, la forte convinzione della bont  dell iniziativa dimostrata dagli aderenti, ora stanno utilizzando altre tattiche intervenendo proprio sulla pagina delle adesioni dove mi pare che si cerchi di creare zizzania. Altrimenti non si riesce a decifrare quanto asserito dal Sig. Castellina sulla persecuzione del Protestantesimo in Italia. Non   tale tema che   opportuno sviscerare in questo sito, se mai questi argomenti possono essere oggetto di tavole rotonde per il superamento dei dissidi e delle incomprensioni all interno del Cristianesimo. Ma siccome non si pu  non rispondere brevemente all affermazione del Sig. Castellina dir  che dall Unit  d Italia (e per la verit  anche da prima) se c   una religione che   stata perseguitata   stata proprio quella cattolica, professata allora dalla quasi totalit  degl Italiani, ed oggi ancora dalla stragrande maggioranza. Questo non per fare del tifo di tipo calcistico(sarebbe miserabile), ma solo per ristabilire la verit  dei fatti. Per dirla con Ernesto Galli della Loggia, storico liberale, non certamente quindi  cattolico ,  L Italia   l unico Paese d Europa (e non solo dell area cattolica) la cui unit  nazionale [sia avvenuta] in aperto, feroce contrasto con la propria Chiesa nazionale  (citato in Antonio Socci   La dittatura anticattolica   Sugarco Edizioni, Milano 2004, pag. 8) . Naturalmente il contrasto, e soprattutto la ferocia, fu da parte dei Piemontesi che negli anni precedenti l unificazione, e successivamente, cercarono di applicare la cosiddetta  ideologia piemontese : dette in parole spicciole, cercarono di  protestantizzzare  l Italia, non riuscendovi perch  la fede cattolica   allora   era troppo radicata nel popolo italiano. Questo, come detto, per ristabilire la verit . E del resto certe verit  storiche finora deformate o nascoste oggigiorno   possibile conoscerle, tranne che nelle Scuole dove si continua a raccontare menzogne; infatti esclusi i testi scolastici sono molti i libri, tra cui quello citato, dai quali   possibile avere una conoscenza obbiettiva della storia, oggi molto pi  di ieri.
    Lucio Fontana

  45. Alissa
    ha scritto il 17 Marzo 2006 alle 12:13

    “L’Occidente   in crisi”.
    Immagino che gli autori di quest’appello siano favorevoli alla globalizzazione… Non credo che siano dei no-global. Allora dovrebbero rendersi conto che non si pu  avere globalizzazione, ossia affermazione di un Tutto, senza crisi delle parti… Se l’Occidente si espande nell’Oriente e il Nord a Sud (trasferendovi lavoro e risorse), poi   assurdo che si lamentino della propria crisi, compresa la crisi di identit , non vi sembra?
    L’Occidente “attaccato dall’esterno dal fondamentalismo e dal terrorismo islamico, non   capace di rispondere alla sfida. Minato dall’interno da una crisi morale e spirituale, non trova il coraggio per reagire”.
    Scusate, vogliamo ripristinare i corretti nessi logici di causa ed effetto?
    1)L’Ovest/Nord del mondo ha da tempo buttato alle ortiche i propri valori morali e spirituali, il che gli ha permesso di trattare l’Est/Sud del mondo
    come campo di battaglia, mercato di armi, colonia, bacino di manodopera a prezzo infimo, etc..
    2) Il fondamentalismo   in gran parte una reazione a quest’atteggiamento dell’Occidente.
    3) E’ innegabile che parte del terrorismo sia una reazione, comprensibile, bench  non giustificabile, all’atteggiamento dell’Occidente. Parte del terrorismo non viene dall’esterno dell’Occidente… Solo Dio sa esattamente, e vorrebbe non sapere, quali trame vi sono dietro il terrorismo organizzato.
    4) “Ci sentiamo colpevoli del nostro benessere”… Se cos  fosse, ci sarebbe speranza! Forse da qualche parte abbiamo ancora una coscienza!
    5) In Occidente la natalit  decresce… Non starete mica imputando anche questo all’effetto del terrorismo, spero? Le ragioni della diminuzione di natalit  sono l’egoismo e l’individualismo che fanno s  che ai politici e agli industriali non importi nulla se la popolazione non pu  contare su redditi che consentano di metter su famiglia; l’Occidente continua a privilegiare i falsi bisogni rispetto alle necessit  fondamentali, cos  che per molti di noi il desiderio di un figlio diventa secondario rispetto all’ottenimento di tante altre cose.
    Io sono felice di essere nata in Italia, un Paese bellissimo e in cui c’  ancora tanta gente di buon cuore, ospitale verso gli stranieri, senza pregiudizi. Rispetto il popolo americano, credo che gli Stati Uniti siano portatori di valori specifici, cos  come ogni altra cultura. Credo che i valori espressi da ciascuna cultura vadano preservati innanzitutto al suo interno… Penso che l’Europa non debba diventare una copia degli U.S.A.. Quindi, se vogliamo rifondare l’Europa, cominciamo ad infondere nuova FRATELLANZA, LIBERTA’ ed UGUAGLIANZA, in una parola UMANITA’ nelle nostre istituzioni, nel mondo del lavoro, nella nostra societ , senza ricorrere MAI a nessun genere di violenza, facendo cos  un passo avanti rispetto alla Rivoluzione Francese di cui l’Europa   figlia.

  46. FABRIZIO TAJE'
    ha scritto il 16 Marzo 2006 alle 09:14

    Vorrei ritornare al concetto di “minoranza creativa” perch  penso che sia veramente tale il movimento in corso.

    E’ necessario tuttavia che nell’agenda politica del Cavaliere questo argomento trovi ampio spazio. Penso che il Presidente Berlusconi abbia la caratura ed il coraggio di proporre-esporre l’argomento delle radici Cristiane dell’occidente.A Lei Presidente Pera chiedo di svolgere tale opera di sensibilizzazione.
    Se il Presidente del Consiglio sapr  riproporre i valori Cristiani che caratterizzano il nostro patrimonio morale, potr  richiamare al voto tutti coloro che cercano qualche cosa di pi  dalla politica. Potr  allora, come Costantino vincere Massenzio se porter  la Croce sugli scudi.

    Fabrizio Taj 

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